La Scuola Professionale di Arti e Mestieri a Wolaytta Soddo

Nel 2004, al termine dell’impegno di Lina con il CUAMM (costruzione e avviamento dell’ospedale di Dubbo), Antonio e Lina furono contattati da Angelo Antonini (allora parroco di Hembecho, ora prefetto apostolico di Bale Robe) e da Angelo Pagano (allora provinciale dei frati cappuccini d’Etiopia ora vescovo di Diredawa-Harrar). Il loro desiderio era fondare una scuola professionale tra l’etnia Wolayta, nella zona sud dell’Etiopia, a Soddo, a circa trenta chilometri a sud di Dubbo. Sapendo che aveva diretto una struttura simile in Italia per molti anni, chiesero ad Antonio di avviarla. 

All’arrivo sul campo, erano state da poco inaugurate tre officine: falegnameria, autoriparazione e carpenteria con la partecipazione massiccia dell’Associazione Nazionale Artigiani (ANA). In primis dunque sono stati rimossi i tetti di amianto, migliorando significativamente l’ambiente di apprendimento, sistemate le aule e costruite infrastrutture fondamentali per un ambiente altrettanto completo e funzionale: un deposito di legname, una caffetteria, bagni dedicati alle donne, un laboratorio per smontare e rimontare le automobili, due aule e due uffici ricavati da un ampio magazzino costruito a stoccaggio delle derrate alimentari durante la terribile carestia di qualche anno addietro, una piccola libreria per le consultazioni. Successivamente, per ampliare ulteriormente le opportunità formative, sono state aggiunte officine per elettricisti e idraulici.

A inizio secolo pochi mezzi circolavano in città, era tuttavia chiaro che la società stava cambiando rapidamente e che la capacità di guidare automezzi e di svolgere mestieri qualificati avrebbe presto aperto altre porte del mondo del lavoro. Nel territorio stavano cominciando a spuntare qua e là le prime botteghe di un incipiente artigianato, creando un chiaro bisogno di lavoratori preparati e un fertile terreno per l’inserimento degli studenti della scuola.

 

Per garantire un’istruzione di qualità eccellente, Antonio si è munito di programmi di scuole straniere. Tuttavia, con sua grande sorpresa e soddisfazione, ha potuto appurare che loro stessi avevano già dei programmi per scuole professionali fatti abbastanza bene, sulla falsariga di quelli tedeschi, fornendo una solida base su cui improntare una didattica efficace. L’interesse per l’ammissione era tangibile e la richiesta elevata, tanto che erano costretti a fare uno screening per i corsi di falegnameria, carrozzeria, riparazione auto e carpenteria, a dimostrazione della grande sete di conoscenza e di nuove opportunità.

Un esempio lampante del nostro approccio pratico, a posteriori rivelatosi lungimirante, fu il recupero di un camioncino che era stato dato per spacciato. Rimettendolo in funzione, non solo abbiamo dimostrato l’importanza della riparazione e della manutenzione, ma abbiamo anche aggiunto preziose lezioni di guida a tutti gli allievi del corso di meccanica d’auto. Questo ha agevolato in modo significativo gli studenti nell’accedere agli esami per la patente, un passo fondamentale per il loro futuro inserimento nel mondo del lavoro e per la loro mobilità in una società in rapida trasformazione.

 

L’impatto della Scuola Professionale di Wolayta Soddo si misura nelle vite che ogni giorno trasforma. 

Una storia, in particolare, ci ha incoraggiato a proseguire con ancora più entusiasmo il nostro lavoro e la nostra missione.  All’ora di pranzo del giorno di Natale del 2006, fra Aklilu ricevette una telefonata commovente da Abebayehu, un ex studente di meccanica della nostra scuola. Le sue parole furono testuali e ci rimasero impresse nel cuore: “Sono a tavola con la mia famiglia, prima di mangiare vi voglio dire che, grazie alla scuola, i miei Natali non saranno più gli stessi”. Questa autentica testimonianza è la prova più tangibile del profondo significato della nostra missione: fornire competenze professionali non significa solo dare un lavoro, ma restituire dignità, speranza e la possibilità di celebrare la vita con una nuova prospettiva, liberati dalla morsa della povertà. L’istruzione professionale è la base non solo del progresso individuale, ma anche dello sviluppo sociale e della loro indipendenza da influenze esterne e un inizio a fermare il popolo dei barconi e il Mediterraneo tinto di rosso.

 

La scuola professionale rappresenta tutt’ora un modo di costruire il futuro con le proprie mani.

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